Nell’autunno del 2003 Elisa Toffoli suonò in incognito nella metro di Milano. L’iniziativa, se non ricordo male, era stata messa in piedi insieme alla rivista Max (che nei lettori maschi susciterà anche altri pensieri) e quello fu il mio colpo di fulmine per la Miss.
L’album che uscì in quel periodo è Lotus, anticipato dal singolo Broken, e io da semplice curioso di un talento eccezionale come quello della Toffoli, passai di grado e diventai un fan (o dovrei dire FUN, così si fanno chiamare in modo simpatico e originale i membri del fun club ufficiale). Prima di Lotus per me Elisa era quella di Cure me e Gift, una ragazzina rocker che faceva le smorfie cantando. Eh sì, aveva già stravinto Sanremo nel 2001 con Luce, ma per me quel Sanremo fu il primo senza mio padre, e non lo seguii affatto.
Il 2003 è un anno di rottura per Elisa, Lotus è un progetto che ha pochi eguali nel panorama musicale italiano: è pensato e costruito come un concerto teatrale, contiene pezzi DAVVERO sperimentali, che esaltano lo strumento voce e sono arricchiti da arrangiamenti acustici di pezzi editi, mischiati a inediti e a tre cover “wow”: Hallelujah di Cohen, Femme Fatale di Lou Reed e Almeno tu nell’Universo (scritta da Bruno Lauzi, non lo sapevo!) della mai dimenticata Mia Martini.
Questo album è uno dei miei preferiti. L’ho dedicato alla natura a cui mi sono ispirata per realizzarlo. Io e i miei musicisti abbiamo arrangiato le musiche fianco a fianco. È il mio album più concettuale.
(Elisa Toffoli)
Lotus è di fatto un lavoro di comunicazione di grande respiro, e ha elevato la ragazzina di Monfalcone al suo periodo d’oro, che tocca alcuni punti ancora inarrivabili come il singolo Qualcosa che non c’è (ma voi ce la fate ad ascoltarlo e non piangere? Io no) e il Mechanical Dream Tour, che da il via ad un nuovo modo di concepire i tour da parte di Elisa. E nel frattempo la ragazzina timida si trasforma in madre di famiglia, e a livello artistico apre il portone della lingua italiana, rimasta la sua seconda lingua musicale fino al 2013. Qui ormai siamo in epoca recente, è il momento dell’Anima Vola e poi degli ultimi lavori, On, i Diari Aperti e i Segreti Svelati che in queste settimane viaggiano nei palazzetti d’Italia.

Eppure Elisa è ancora questa, questa che vedete in foto, una foto scattata da una fan pochi giorni fa all’ultimo raduno di Jesolo, che ha anticipato la data zero del nuovo tour. Un raduno che dai presenti è stato definito uno dei migliori, un ritorno alla vera intimità, alle canzoni a richiesta, e in cui Elisa si è presentata vestita “da casa”, e ha spiegato la scelta:
“Questo Raduno è l’occasione per vederci così come siamo, senza trucchi, vestiti… come ti fai vedere con le persone con cui sei più in intimità…
Per me voi siete questo, quindi io così mi sono presentata…”
Gli artisti, i musicisti, i cantanti, a volte, riescono a comunicare tanto anche senza suonare una sola nota, e questo è uno di quei casi, in cui ascoltiamo e vediamo persone che nella nostra testa sono idealizzate, ma che in realtà sono, appunto, persone, amiche, figlie, madri, padri, e vivono la loro vita cercando di tenere in equilibrio talento, fama e quotidianità.
Come tutti quelli che li guardano da sotto il palco, con il naso, gli occhi e il cuore all’insù e una scarica di elettricità che invade i loro corpi.
Crediti Immagine: Elisa Toffoli ed Elisa Fun Club