So andare a stento in bici e non ho mai messo il culo nemmeno su un motorino, non sono un suo fan, credo di aver seguito non più di tre o quattro gare dall’inizio alla fine; e tutto ciò misura la sua grandezza, qualcosa che è arrivato a tutti come una celebre canzone del suo amico e omonimo – se è vero, e lo è, che io, come tanti altri, pur da non appassionato sono qui a complimentarmi con un post per i suoi 25 anni di carriera, e se è altrettanto vero che non serve nemmeno nominarlo per far capire di chi sto parlando.
Di un gigante nel ruolo che il destino gli ha regalato; un’Albachiara di sorpassi e di curve d’asfalto che in questi giorni sta tramontando, ma che non si spegnerà mai.
VR46, The Doctor, Il Dottore, Valentino. Sigle, soprannomi, oppure il puro nome di battesimo, basta quello per capirsi, un privilegio che solo i Campionissimi hanno.
Diego è Maradona, O’Rei è Pele, Valentino è Valentino Rossi e nessun altro. Un ragazzino la cui permanenza nell’Olimpo terreno del motociclismo è stata, fin dagli esordi, anche un capolavoro di comunicazione. Persino il tramonto lo è, con un hype a metà stagione, poche frasi in cui il Dottore annuncia che le prossime saranno le ultime curve.
Tre minuti di video per ricreare, volontariamente o meno, un picco di interesse su un marchio – il suo – in giustificato e normale declino.
Rossi ha quarantadue anni, non si può dire che i rivali potrebbero essere suoi figli, ma non saremmo molto lontani dalla verità: l’età media dei vincitori dei Gran Premi di questo 2021 si aggira intorno a 25 anni. Non c’è più spazio per Valentino, per sua stessa ammissione. Ed è giusto così. Lui i suoi antagonisti li ha spazzati via finché l’anagrafe glielo ha consentito, andando anche un po’ oltre – sono ormai almeno sei anni che nei corridoi dicevano “Vale è finito” – da Biaggi, a Gibernau, da Lorenzo a Marquez, si sono inchinati tutti nel corso del suo incontrastato dominio.
Ma i numeri danno e prendono: ultima vittoria nel 2017, ultimo podio un anno fa. Troppo poco per restare in pista, per uno abituato a stare davanti a tutti.
Eppure Rossi, Campione di moto e brand awareness, di sicuro, non scomparirà dal mondo dello sport e dello spettacolo: continuerà a far parlare di sè, magari su quattro ruote, o grazie alla sua scuderia, o forse nell’eredità di suo fratello materno, Luca Marini, all’esordio in MotoGp proprio quest’anno.
Perchè come ha scritto il suo omonimo Vasco, Valentino resta in giro…